© MARCO CIVARDI

PIAZZA S. ANTONINO E L'ARTE

© MARCO CIVARDI

Piacenza sta progettando il suo futuro.

© MARCO CIVARDI

La consapevolezza dell'importanza di questo momento per la città ci guida nella definizione delle intenzioni alla base dell'idea per Piazza S. Antonino. La lettura del tema di concorso e delle condizioni pre-progettuali sono condotte alla luce di una sentita coscienza urbana rivolta alla costruzione di una città per l'uomo e dell'uomo.

© MARCO CIVARDI

Da questi assunti muove la volontà di potenziare caratteri e funzioni presenti nell'immediato intorno della Piazza che gravitano attorno al mondo dell'Arte, del Teatro, della Musica, dello Spettacolo e della Cultura.

© MARCO CIVARDI

Piazza S. Antonino è posta al centro di un sistema culturale esteso costituito dagli edifici del Teatro Municipale, delle Basiliche di S. Antonino e di S. Agostino, della Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi, del conservatorio G. Nicolini, del cinema-teatro Politeama, del teatro comunale Filodrammatici, del complesso della Cavallerizza, del Politecnico di Milano, della Biblioteca Comunale.

© MARCO CIVARDI

La grande opportunità della Piazza è diventare legame simbolico e fisico delle molteplici attività culturali presenti nell'immediato intorno, di materializzare e di consolidare lo spirito di cui già vive senza averne ancora forma ed identità riconoscibile.

© MARCO CIVARDI

CENTRALITÀ DELL'UOMO

© MARCO CIVARDI

La città sta ricercando con ansia vie percorribili e concrete per riportare l'uomo al centro della vita urbana e sociale.

© MARCO CIVARDI

Il nostro progetto di riqualificazione della Piazza pone tale ricerca alla base di un percorso che passa attraverso gli strumenti propri dell'architettura ma non solo in quanto disegno urbano: si compone di materie e temi propri della sfera dell'arte, si concretizza attraverso l'identificazione di luoghi allestibili e caratterizzabili e propone un'immagine della Piazza quale spazio per eventi, installazioni artistiche, comunicazione e diffusione di programmi ed iniziative che pongano al centro l'arte, la cultura e l'uomo.

© MARCO CIVARDI

La riflessione sull'uomo è tema centrale di un programma di interventi per la riqualificazione della Piazza; una riflessione attorno agli spazi dell'uomo, agli spazi collettivi che la città offre al cittadino, al visitatore e al turista, e al ruolo forte e positivo che la città storica può svolgere per la cultura, l'arte, il teatro, la musica, la creatività.

© MARCO CIVARDI

VUOTO E PLATEAU

© MARCO CIVARDI

La Piazza vive di architetture storiche monumentali. La basilica, il teatro, la chiesa di S. Maria in cortina, i palazzi Zanardi Landi, Nasalli Rocca, Casella, Marazzini Visconti, occupano la scena urbana con maestosità e forza.

© MARCO CIVARDI

Il nostro intervento non mira a strutturare un dialogo impossibile con le architetture della Piazza. Solo il vuoto dello spazio pubblico le valorizza e le pone in luce; vuoto che diventa contenitore, palco, luogo di eventi, attività culturali, polo aggregatore e moltiplicatore di stimoli e impulsi culturali e artistici.

© MARCO CIVARDI

Il ruolo di PLATEAU per eventi, installazioni, comunicazione e informazione artistico-culturale che la Piazza assume si materializza nell'unica operazione architettonica forte: la costituzione di un nuovo livello del suolo urbano, sollevato rispetto al livello della città storica e dell'attuale piazza.

E' il suolo stesso che si solleva, una volta conformatosi e definiti i limiti che lo identificano e che includono gli accessi agli edifici storici religiosi e culturali: la basilica, il teatro municipale, la chiesetta di S. Maria in cortina - e gli accessi alla piazza dal sistema di strade della città storica via S. Antonino, via Scalabrini, via Chiapponi, via Giordani, via Verdi e il vicolo pedonale che collega la Piazza a via S. Vincenzo -.

Il nuovo livello dà forza all'identità di vuoto urbano della Piazza e ne potenzia la riconoscibilità in quanto luogo altro dagli spazi del sistema di strade e marciapiedi della città storica, elevando la riflessione sullo spazio - da parte dell'uomo che lo attraversa - ad una dimensione poetica, subito rimandata ad una partecipazione attiva alla vita culturale dagli stimoli accesi dalle installazioni artistiche e dagli allestimenti a tema.

SPAZI STORICI SPECIFICI

Luoghi specifici attualmente poco riconoscibili e dal carattere debole diventano elementi chiave strutturanti il nuovo sistema spaziale, che vive della nuova relazione che instaura tra questi attraverso la generazione del nuovo suolo urbano.

Preesistenze il cui mantenimento è istanza centrale per la riqualificazione della piazza sono il sistema di marciapiedi della città storica, i trottatoi in pietra con il ciottolato intermedio, il sagrato della basilica, le pavimentazioni storiche in lastre di pietra e in ciottolato del sagrato della chiesetta di S. Maria in cortina. Altra preesistenza che l’idea progettuale assume è la presenza di uno spazio del verde finora funzionale al traffico veicolare e che si è consolidato quale spazio della natura per la permanente o temporanea collocazione di fioriere e di essenze arboree.

Lo spazio antistante i palazzi Nasalli Rocca e Casella collegato al sagrato della basilica, il sagrato della chiesetta di S. Maria in cortina, la Porta del Paradiso, lo spazio antistante il Teatro Municipale esternamente al portico: nuovo foyer all'aperto -, gli spazi di attesa bus: luogo dei riflessi -, il luogo della natura e il vicolo di accesso alla piazza da via S. Vincenzo si caratterizzano attraverso l'uniforme trattamento della pavimentazione che li pone in relazione e ne consente la tematizzazione diversificata attraverso installazioni ed allestimenti.

Alcuni luoghi esterni al perimetro della piazza anticipano l'evento attraverso il loro allestimento: vicolo da via S. Vincenzo, via Giordani e via Verdi che può essere riproposto in altri luoghi e spazi aperti del centro storico a formare un sistema pulsante lungo i flussi e i percorsi pedonali e ciclabili che conducono alla piazza.

Operazioni fisiche sul suolo al nuovo livello come l'abbassamento in corrispondenza del lato sud del sagrato della basilica e di fronte al portico del teatro municipale materializzano forze e necessità espresse dagli stessi spazi dei due edifici storici, basilica e teatro e dai loro usi possibili: l'uno si configura quale luogo delle installazioni artistiche: lato sud del sagrato; l'altro quale nuovo foyer esterno al teatro, luogo protetto e collegato agli altri spazi caratterizzati della piazza.

Direzionalità da sempre implicite nella conformazione della piazza sono raccontate dal gioco dei livelli del suolo e dal sistema di dissuasori bassi che con tagli fisici e di luce pongono in viva comunicazione le varie parti del grande vuoto urbano ricomposto.

FRUIBILITA'

L'approccio turistico alla nuova piazza, alle sue architetture e ai suoi spazi allestiti passa attraverso diverse fasi d'intervento che ne riducono progressivamente la carrabilità. Il traffico veicolare coesiste inizialmente con gli spazi pedonali, individuati e protetti dal sistema di dissuasori bassi con illuminazione integrata.

Il servizio urbano di trasporto pubblico ' bus ' ed il potenziamento dei collegamenti con le aree di parcheggio esterne mantengono forte la valenza della piazza di ingresso alla città storica, ora porta non solo del centro urbano storico ma del piu' esteso mondo delle attività culturali e delle iniziative artistiche, musicali, teatrali e creative della città.

La fascia perimetrale di collegamento tra il livello dei marciapiedi esistenti e il livello del nuovo suolo concorre ad aumentare la sicurezza dei percorsi più propriamente pedonali, marciapiedi e spazi di attesa, incrementando la distanza fisica e percettiva tra i mezzi di passaggio e il pedone.

NUOVO SPAZIO URBANO TRA STORIA E CONTEMPORANEITA'

La conservazione dei segni della storia e delle testimonianze del passato - sistema di marciapiedi, pavimentazioni storiche dei sagrati, trottatoie e ciottolati - e la chiarezza nel trattamento del nuovo suolo lasciano libertà alla costruzione dei significati, alle percezioni e alle riflessioni dei fruitori, rifuggendo da interpretazioni unilaterali, impositive e necessariamente parziali.

Gli elementi dell'arredo urbano sono semplicemente appoggiati sul nuovo suolo, non ne diventano parti strutturanti e non partecipano ad un disegno urbano dello spazio, il cui vero carattere emergente risulta quello di vuoto.

Sono elementi che raccontano altro, costruiscono momenti e consentono la fruizione dello spazio nella sua nuova veste e ruolo.

Come installazioni artistiche si dispongono le sedute in blocchi a spacco di cava - prive di un disegno geometrico dettato dal gusto e governate unicamente dal taglio stereometrico slegato dal tempo -, i padiglioni trasparenti informativi e di attesa bus, che danno vita nel loro relazionarsi fisico e simbolico ad un gioco di riflessi e di nuove e inusuali percezioni della piazza e delle sue architetture - la rampa di collegamento alla basilica e le superfici trasparenti e le installazioni per la comunicazione degli eventi e delle attività culturali della città.

I padiglioni in particolare sono esemplari nel loro essere elementi intermedi tra l'architettura e l'arte. Non strutturano lo spazio; si collocano liberamente sul suolo, si spostano e si allestiscono, prendono la funzione di attesa bus e di info box.

In questo quadro si inserisce l'installazione della scultura artistica contemporanea, posata direttamente sul suolo, che entra con vigore nella percezione del fruitore e lo conduce direttamente alla dimensione artistico-culturale a cui gli allestimenti e le superfici comunicative appartengono.

L'intervento palesa una relazione profonda tra la città storica e i nuovi modi del vivere urbano, ricercando una dimensione intima e collettiva allo stesso tempo attraverso luoghi specifici che stimolano lo sviluppo delle relazioni sociali in un paesaggio urbano storico sempre protagonista.