
green reflections - creating natural transparent and bright work spaces

questioni compositive e spazio architettonico

L’edificio è una composizione di “scatole di vetro”,
differenziate per il diverso grado di trasparenza e per la
differente trama delle lastre. Queste scatole vitree –
fasciate da profilati in alluminio – individuano le diverse
funzioni del programma ed articolano il volume complessivo
dell’edificio attraverso aggetti, sottrazioni di materia e
precisi ritagli dell’orditura verticale dei serramenti.
In quest’ottica leggiamo il corpo di ingresso posto a nord:
alto un piano, è definito da lastre di vetro trasparente con
struttura modulare di alluminio; la Scuola dell’Infanzia al
piano terra, posta a ovest, è delimitata da vetrate con
telaio in alluminio naturale contenenti lamelle di legno
orientabili; al di sopra di questa, l’involucro aggettante
dei poliambulatori è individuato sul lato nord da una “C” di
alluminio chiusa da lastre di vetro opalino; sull’angolo
sud-est, la Banca Etica al piano terra, perimetrata da
grandi superfici di vetro senza telaio, è sovrastata dalla
scatola in alluminio della Caffetteria, protesa verso il
Centro Congressi; la grande scatola superiore è la nuova
Sede della Piacenza 74, la cui facciata è costituita da una
successione regolare di lastre vetrate montate su profili in
alluminio. In sommità dell’edificio è posata la scatola
vitrea del Ristorante panoramico, avvolta da una schermatura
di lamelle metalliche a sostegno di piante rampicanti.
Le operazioni di sottrazione di materia effettuate su tutti
i fronti del volume, oltre che partecipare all’articolazione
del corpo di fabbrica, creano una penetrazione di spazi
esterni verdi all’interno dell’edificio.
L’idea della trasparenza che caratterizza l’intera
costruzione è, in questi termini, alla base del rapporto tra
edificio e luogo, concretizzando il tema dell’inclusione e
del fluire dell’esterno nell’interno, in una continua
interazione tra il contesto fisico e lo spazio
architettonico.
L’interno è pensato come una successione di spazi
trasparenti, in cui gli ambienti funzionali richiesti sono
qualificati dal loro rapporto con gli spazi serventi,
costituiti da percorsi con affacci differenziati e
arricchiti da giardini tematizzati. Lo spazio è aperto a
profondità visive amplificate e dilatate, viste e scorci
inattesi, affacci multipli: è così che questo gioco di
trasparenze anima l’edificio di luci, colori e ombre,
riflessi e immagini, dando vita ad uno spazio interno in
continuo mutamento e generando la sensazione, in chi vive
l’edificio, di non trovarsi mai all’interno di un ambiente
chiuso e rigidamente definito.
Contestualmente alla ricerca di un’organizzazione spaziale
flessibile e aperta alla massima fruibilità, si è perseguita
la volontà di dare un’identità chiara e riconoscibile ad
ogni spazio interno: è per questo motivo che si sono
tematizzati i giardini, si sono localizzate e
contraddistinte in modo differente le varie funzioni e si
sono caratterizzati i percorsi.
Una volta superata la soglia d’ingresso, si percorre una
passerella sospesa sul vuoto del Foyer dell’Auditorium e
affacciata sul “Giardino dei Bamboo”, spazio aperto ipogeo
ad uso del piano interrato. La vista abbraccia già una
successione di trasparenze: oltrepassata la passerella
incontriamo gli spazi di risalita, la Reception collegata
alla Hall e il “Patio degli Alberi”, un pozzo di luce e aria
alto quasi venti metri su cui si affacciano ai diversi piani
altri giardini e i percorsi distributivi dei livelli
superiori.
Al piano primo un percorso affacciato sul “Giardino dei
Bamboo” conduce ai Poliambulatori, mentre un ponte sospeso
sul vuoto della Reception, con vista sul “Patio degli
Alberi” e sul “Giardino delle Betulle”, porta alla
Caffetteria, a sua volta affacciata sulla Hall a doppia
altezza. Dalla zona ascensori si accede ad un terrazzo
ricavato sopra la copertura del volume d'ingresso.
Agli ambienti della Piacenza 74 posti ai piani secondo e
terzo si accede attraverso un ascensore riservato e a
percorsi inibiti al pubblico non autorizzato. In questi due
piani si sono ricavati altri tre giardini a tema attorno a
cui si sono organizzati gli uffici. Nella distribuzione
proposta sono i percorsi ad affacciarsi sugli spazi dei
giardini; la configurazione degli uffici è da intendersi in
modo del tutto schematico, pensata con pareti leggere e
partizioni traslucide, trasparenti e opache, al fine di
garantire il massimo di flessibilità ed adattabilità ad usi
differenti dello spazio di lavoro. Sempre nell’ottica della
flessibilità e dell'integrazione con la domotica è rivolta
la previsione di controsoffitti e pavimenti galleggianti.
Il Ristorante panoramico in copertura si raggiunge
attraverso il solo ascensore pubblico e, solo in caso di
emergenza, da esso si può ridiscendere mediante la scala
interna che rimane comunque isolata dagli uffici ai due
piani della Piacenza 74. Il Ristorante si apre sul terrazzo
di copertura, in parte occupato da una vasca d’acqua,
inquadrando, in lontananza, la vista dei colli piacentini.
Di accessi distinti godono la Banca Etica e la Scuola
d’Infanzia, entrambe poste al piano terra e affacciate su un
giardino a tema.
All’Auditorium al primo piano interrato si accede
direttamente dalla Reception; il Foyer, connesso visivamente
con gli spazi sovrastanti, è inondato dalla luce proveniente
dalle vetrate del volume d'ingresso e aperto sul “Giardino
dei Bamboo”.
Infine, si è previsto un secondo piano interrato adibito a
Parcheggio/Deposito.

sostenibilità bioclimatica

La progettazione dell’edificio ha posto tra i suoi
presupposti gli aspetti ecologici sia in riferimento
all’involucro che relativamente all'organizzazione interna
(impatto sull’ambiente circostante, materiali impiegati,
risparmio energetico e comfort climatico indoor).
L’impatto sull’ambiente se dal punto di vista percettivo è
mitigato dalla leggerezza e trasparenza delle superfici
vetrate e dalla continuità delle aree verdi tra interno ed
esterno, nelle sue implicazioni di sostenibilità energetica
trova una risposta nell’uso di materiali interamente
riciclabili e nel loro montaggio a secco, nello sfruttamento
degli apporti energetici naturali e nella qualificazione del
comfort ambientale interno attraverso sistemi passivi.
Dal punto di vista del risparmio energetico, l’involucro
esterno dei due piani di uffici della Piacenza 74 può essere
sviluppato sia con facciate a doppia pelle sia attraverso
l’impiego di vetri di nuova generazione, che vanno da quelli
riflettenti in vario grado a quelli basso emissivi: infatti,
preservando l’immagine complessiva dell’edificio, la
configurazione planimetrica e strutturale offre la
possibilità di adottare soluzioni di facciata diverse,
flessibili e aperte, in modo da potersi adattare a
differenti esigenze di budget iniziale e a questioni di
gestione a lungo termine.
Le ampie superfici vetrate permettono di pensare
all’edificio nei termini di un sistema passivo in cui la
radiazione solare che penetra all’interno dell’involucro
raggiunge masse che funzionano come elementi di accumulo, al
fine di ridurre la quantità di energia necessaria a
riscaldare l’edificio. Il controllo dei raggi solari avviene
mediante un sistema di schermatura a tende microforate o
lamelle orientabili posto all’interno della struttura dei
serramenti.
Un ruolo fondamentale nel controllo qualitativo del
microclima indoor ricoprono i giardini vetrati ricavati nel
cuore dell’edificio. Pensati come “pozzi di aria e luce”,
questi spazi interni a verde assumono funzioni di
“cuscinetto” microclimatico, fornendo un contributo
essenziale al bilancio energetico complessivo, e sfruttando
le caratteristiche della vegetazione per regolare e
stabilizzare la qualità del comfort ambientale: aria e luce
naturale inondano questi “pozzi”, raggiungendo così anche
gli spazi più lontani dal perimetro dell’edificio; per mezzo
di canalizzazioni poste nelle intercapedini tecniche dei
vari livelli ed attraverso bocchette a lamelle orientabili e
aperture in copertura ne viene regolato il flusso e
convogliato in tutti gli ambienti interni.
In questo modo si utilizza al meglio una superficie
altrimenti scarsamente sfruttata, data la notevole
profondità del corpo di fabbrica, e si crea un valore
aggiunto sia dal punto di vista della qualità ambientale e
della fruibilità dell’edificio, sia dal punto di vista delle
qualità anche estetiche dello spazio architettonico.

E’ seguendo questo presupposto che abbiamo formulato la nostra proposta progettuale: una risposta di giusto equilibrio tra aspetti funzionali e tecnici, compositivi e di sostenibilità bioclimatica, di forma e di linguaggio architettonico.
